mercoledì 19 giugno 2013

Investire in qualità

Sembra che in tempo di crisi economica, certe parole siano quasi bandite dai discorsi ufficiali e non.
Anche nelle conversazioni quotidiane il termine non pronunciato ma sempre presente nell'aria sembra essere quello di "sopravvivenza".
La cosa non dovrebbe suonare troppo strana in un paese dove la parola 'tiriamo a campare' è sempre stata molto popolare.
La cosa strana è che senza bisogno di essere grandi economisti o "opinion leader" di fama, ognuno di noi comprende che senza "qualità" non si può fare molta strada.
La storia dei grandi successi italiani nel mondo o le modalità del boom economico degli anni 50 e 60 sono senz'altro stati possibili sulla base di grandi qualità in campo tecnico, artistico e artigianale.
Le vicende politiche, finanziarie e sociali che hanno frenato questo processo possono essere tante e complesse da analizzare, ma un fatto mi sembra incontestabile: senza un impegno profondo  verso la "qualità" in ogni settore della vita civile, si potrà soltanto peggiorare una situazione già molto difficile.
Ma cosa è esattamente la "qualità" ? Come il termine 'intelligenza' questa parola denota qualcosa facile da capire ma difficile da definire. Così chi ne vuole abusare per nascondere una semplice verità può tranquillamente citarla senza avere la minima intenzione di cambiare nulla nel proprio modo di operare.
Possiamo parlare di qualità di un prodotto, ma anche di qualità della vita intendendo cose sostanzialmente differenti.
Potrebbe anche essere paradossalmente che in un caso desideriamo favorire produzione e consumo di prodotti più costosi, nell'altro ambire ad uno stile di vita più semplice, riscoprendo piaceri umani poco legati all'economia e di più alla vita.
Se tentiamo di unire il concetto sotto un unico ombrello non possiamo che giungere ad una sottile conclusione. Nel libro "lo zen e l'arte della manutenzione della motocicletta' l'autore fa compiere al protagonista un percorso lungo e impegnativo per comprendere  l'essenza della 'qualità'.
Alla fine la conclusione è: "la qualità è un processo".
E' il modo con il quale affronti una questione: non è il prodotto finale. E' un punto di vista metodologico questo , forse filosofico, ma non per questo poco concreto.
Anzi, in genere le riflessioni filosofiche apparentemente astratte se  sviluppate in modo critico e personale, calate nella propria storia e vissuto quotidiano, consentono cambiamenti effettivi della realtà che ci circonda. Stili di vita con 'i piedi per terra' ancorati alle cose materiali sono in genere scuse per rimanere intrappolati da queste, utilizzate per perpetuare se stesse piuttosto che i nostri bisogni reali.
Vi possono essere infiniti motivi per i quali qualcuno decide di intraprendere un'azione, o un progetto e lo stesso può valere per le omissioni spesso più devastanti nelle conseguenze delle azioni intraprese.
Investire nella qualità significa quindi reagire alle trappole delle cattive abitudini, quelle che non ci fanno vedere lontano e ci tengono ancorati ai nostri interessi più immediati.
Quello che occorre sforzarsi di comprendere è che senza rinunciare al sacrosanto diritto di ottenere le giuste ricompense per i nostri sforzi e le nostre capacità si può ottenere molto di più e in un tempo neanche troppo lontano.
La qualità consiste nel effettuare quelle azioni che sono necessarie, non solo per noi e bruciando il tempo necessario a portarle a termine come si deve, ma anche allo scopo di attivare le capacità di altri, in un moto di fiducia verso la creatività e intelligenza collettiva, tesoro spesso nascosto nella comunità alla quale apparteniamo.
Il nostro vicino, collega studente o anche concorrente non potrà beneficiare dei semi che spargiamo senza restituire in qualche modo ciò che ha ricevuto.
Dobbiamo tutelare tutti, compresa la nostra controparte dalle quali riceviamo le corrette ricompense per i nostri clienti e per noi.
Si dice ad esempio che in campo assicurativo, le tariffe spesso eccessivamente alte dei premi sono conseguenza delle numerose truffe perpetuate ai danni della compagnie assicurative.
Perché mai dovrebbe essere il danneggiato onesto a dover pagare le conseguenze delle malefatte altrui ? Ecco che un'attività di assistenza svolta con precisione metodologica, consente di aumentare i controlli sulle dinamiche dei sinistri tutelando adeguatamente non solo i danneggiati, ma anche le  compagnie.
Perché ci si dovrebbe in generale difendere dai presunti soprusi o inefficienze generando altra inefficienza ?
La qualità è un'attitudine, un metodo che andrebbe utilizzato sempre, indipendentemente dal beneficiario immediato di un'azione.
E' un atto di fiducia verso il prossimo, di apertura alle energie creative, un atto di ribellione al parassitismo.
Cerchiamo nei nostri vicini, le persone adatte a svolgere un certo compito con la giusta attitudine, senza puntualizzare eccessivamente su costi o tempi potrebbe essere la soluzione vincente in termini di qualità effettiva.
Non occorre rivolgersi ad una grande organizzazione per ottenere questo, anzi alcune volte proprio un gruppo snello e non legato a logiche di profitto ad ogni costo, può fornirci tutto ciò che abbiamo bisogno in modo maggiormente competitivo.
Riscopriamo l'artigianato, l'arte, le straordinarie capacità imprenditoriali che hanno fatto grande il nostre paese.
Basta guardarsi attorno senza ascoltare troppo i telegiornali. Scopriremo una infinità di ricchezze non adeguatamente inserite in un contesto in grado di produrre profitto economico.
Allora investiamo in qualità, piuttosto che ridurre semplicemente i consumi, frenati dalla recessione economica, aumentiamo la qualità del nostro agire, spesso non costa quasi nulla. Sono un cambiamento di prospettiva e di azione, in una parola: fiducia

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