venerdì 2 gennaio 2015

Una buona lettura

Ho appena finito di leggere un libro che mi ha colpito molto.
"L'ora di lezione" di Massimo Recalcati.
Ecco la mia recensione pubblicata su GoodReads un ottimo social network dedicato alla lettura:

L'ora di lezione: Per un'erotica dell'insegnamentoL'ora di lezione: Per un'erotica dell'insegnamento by Massimo Recalcati
My rating: 5 of 5 stars

Un libro bellissimo, che ogni insegnante dovrebbe leggere. O forse no. Seguendo un po' ciò che il testo mi ha comunicato, forse senza dirlo esplicitamente è che anche i libri forse sono come i maestri.
Devono essere amati, perché riconosci il loro chi di ha acceso il fuoco del desiderio. Quello di conoscere.
Quale miglior e coraggioso termine poteva inventarsi l'autore per descrivere in una sola parola il concetto fondante del testo: erotica dell'insegnamento.
Mi sono ritrovato leggendolo più nel mio ruolo di insegnante che di allievo. Tutti i miei tentativi di accendere quel fuoco, le derive verso le illusioni del cognitivismo esasperato e della iper tecnologia. O le stanchezze che ti portano ad essere assente anche se sei presente. E i successi, quando per merito, fortuna, energia o chissà riesci ad ottenere successi insperati. Li senti e li percepisci, anche se non puoi misurarli.
E si riflette anche sul essere stati allievi, sui nostri maestri, cosa ci ha colpito di loro, cosa ci hanno lasciato.
Ha proprio ragione l'autore, colui che considero il mio maestro nella materia che insegno, non ha mai fatto una sola ora di lezione in mia presenza. Con lui non ho sostenuto alcun esame. Ma dal primo giorno che l'ho incontrato e l'ho sentito parlare, mi ha lasciato una impronta indelebile, che ha segnato per sempre, il modo con il quale considero la mia materia. Ho percepito freschezza, gioia della novità e della scoperta, amore per il sapere, in qualsiasi forma o di qualsiasi tipo.
Ho apprezzato molto in questo libro l'esplicita ammissione che le tesi esposte non dipendono dal tipo di materia o cultura che si insegna, che sia letteraria o scientifica. E nemmeno una condanna acritica della tecnologia. Piuttosto un sottolinearne i limiti e le motivazioni di questi limiti. Non escludendo quindi in assoluto di poterne fare buon uso. Ma questa è una mia riflessione personale.

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