martedì 6 novembre 2012

Etica professionale come antidoto alla crisi dei valori

In questi primi giorni di attività dello studio Athena, mi sono imbattuto nei primi contatti diretti con persone che non ci conoscevano personalmente ma che hanno sentito parlare di noi tramite il passaparola degli amici.
Nello spiegare di cosa ci occupiamo e soprattutto di come intendiamo farlo, noto una sorta di compiacimento e insieme incredulità.
La prima sensazione nasce dal fatto che si tratta di un'attività orientata a risolvere problemi spesso gravi e delicati nati dall'esser stati vittima di un sinistro o di aver subito un danno.
Chi si trova in difficoltà è ovvio che sia naturalmente attratto da tutto ciò che si prospetta come una strada che porta verso una possibile soluzione.
Nulla potrà ridarci la serenità o cancellare del tutto le sofferenze patite. Ma sapere di poter alleviare il dolore, ottenendo il giusto risarcimento per i danni subiti è qualcosa che va al di là della mera necessità di rimborso economico.
Nei casi di negligenze mediche, è soprattutto il desiderio di vedere riconosciuti i propri diritti, senza per questo sentirsi dalla parte del torto per due volte. Quando si è subito un danno senza ovviamente poterne rendersene pienamente conto e la seconda volta quando si tenta di far rilevare i fatti per quello che sono realmente.
Chi si affida nelle mani di una struttura sanitaria o a dei medici, ripone in essi tutta la propria fiducia e speranza. Nessuno vuole colpevolizzare chi per giuramento sacro, ha votato la propria vita professionale alla difesa di quella degli altri , ne impedire che nello svolgimento del proprio lavoro possano con serenità e correttezza assumersi i rischi necessari a combattere efficacemente quelli che sono i mali del secolo, le minacce reali e concrete alla salute delle persone. Secondo Scienza e Coscienza come recita quell'antico giuramento.
Purtroppo però gli errori accadono e non parlo delle conseguenze imprescindibili derivanti dall'aver fatto comunque tutto il possibile per difendere il diritto alla salute e alla felicità delle persone.
Parlo degli errori derivanti da negligenze della struttura, dell'organizzazione, dai tagli dissennati alle spese, dell'imperizia a volte o dalla negligenza derivante da aver perso quelli che sono gli obiettivi più puri dell'agire umano.
Dall'essersi fatti fuorviare dalle superficialità e dalla cupidigia alimentata dal clima culturale imperante. O dall'essersi semplicemente fidati troppo di finte certezze che hanno cancellato le necessarie prudenze dell'agire.
Quando purtroppo ci imbattiamo nel ruolo di vittime in situazioni come queste, le sicurezza ostentate da chi ci doveva proteggere, si trasformano improvvisamente da fonte di rassicurazione a dolorose sensazioni di tradimento.
Se questo è il clima in cui ci si trova è necessario ricostruire un rapporto di assoluta fiducia con chi si propone di tutelarci.
Fiducia nella ricerca della verità e della responsabilità. Senza nessun sentimento di rivalsa o di vendetta. Ci sono le polizze assicurative per coprire gli errori commessi in qualunque professione.
E' il desiderio di verità e giustizia che deve prevalere. Per questo abbiamo deciso di chiamare il nostro Studio e il gruppo di persone che ci lavorano con il nome di una dea greca.
Riconquistare la fiducia del cliente, per evitare che soffra una volta di più. Nel rivivere il dolore del danno subito con una seconda è più subdola sofferenza.
Quella di doversi difendere ancora. Dall'essere trattato come un numero e un caso fra tanti. Diventare una pratica burocratica.
Vogliamo invece che la tutela di cui si ha sacrosanto diritto diventi un nostro problema. Poterci lavorare con passione e con senso di unicità per ogni caso, sentimento dettato dai valori umani che vi sono coinvolti e non solo dai dati strettamente economici.
Non a caso questo tipo di danni vengono definiti dalla legge come 'danni non patrimoniali'.
La loro valutazione e quantificazione, la loro natura di risarcimento parziale di una sofferenza subita, necessitano di un'azione individuale e professionale.
Siamo perfettamente coscienti che qualunque risarcimento non restituirà mai al danneggiato o nei casi più gravi ai suoi familiari la felicità perduta, ma non vogliamo che per questo tutto si trasformi in una ulteriore offesa alla dignità umana. 


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