Perché la cultura è importante ?
Il
termine non dovrebbe indicare soltanto ciò che si impara sui banchi
di scuola, o in un ambiente accademico. Esiste una cultura formale,
ben organizzata e riconosciuta ufficialmente e una informale. Tutto
cià che impariamo durante la nostra vita attinge a queste due fonti.
Ma la metafora termina qui, perché non si tratta di un liquido da
travasare in contenitori vuoti, come appaiono talvolta i cervelli
degli uomini.
L'intelligenza
alla quale si abdica spesso e volentieri, si presenta troppe volte sotto
forma di astuzia. Capacità di ottenere dagli altri, qualcosa, sentra
troppa fatica, cercando delle scorciatoie a breve termine, per
soddisfare un bisogno immediato, rinunciando a qualsiasi riflessione
critica sui noi stessi e sul mondo che ci circonda.
Durante
una chiaccherata con un' amica, madre di due figli maschi, il più
grande dei quali in età adolescenziale, mi è stata posta la domanda
da 100 milioni di dollari. Cosa posso fare per stimolare in mio figlio
la curiosità, l'attenzione verso le cose importanti, per vincere
quel perenne disinteresse che molti giovani della sua età spesso
dimostrano ?
La
questione è stata trattata da filosofi del valore di Ugo Galimberti
(vedi "l'ospite inquietante: il nichilismo e i giovani - Feltrinelli Ed.") e da tante altre persone più esperte e competenti
di me sull'argomento. Inoltre non ho avuto il privilegio ďi avere
dei figli, quindi le mie riflessioni possono essere basate solo sulla
mia esperienza di insegnante di scuola superiore.
La
mia risposta immediata è stata quindi: "non lo so".
Ma
immediatamente dopo, ha prevalso una considerazione che ritengo
importante e che ha guidato la mia azione e tutta la mia strategia
didattica. specialmente negli ultimi anni.
Si
potrebbe riassumere nel principio "mai arrendersi".
Dobbiamo provare di tutto, facendosi guidare dai nostri valori, da
ciò che percepiamo come giusto ed efficace, dalle osservazioni
attente del comportamento dei nostri studenti o dei nostri figli. Cercare di aprire a
tutti i costi con loro un dialogo sincero e realistico, mai abdicando
al nostro ruolo di educatori, ma cercando in ogni caso di uscire dai
riti stereotipati della comunicazione tra adulto e adolescente.
Non
siamo migliori di loro, ma solo depositari di un dovere, cercare di
facilitargli il passaggio verso le mete dell'autonomia,
dell'autostima e della libertà.
Proprio
quest'ultimo concetto è forse fonte di cattive interpretazioni nella
mente degli adolescenti, ma non solo loro.
Danno
spesso per scontata questa condizione, non legandola ad alcuno sforzo
necessario a meritarsela, mantenerla o conquistarsela.
Se
la libertà intesa come la possibilità di fare ciò che ci pare
senza alcun controllo, (interpretazione ovviamente superficiale e
scorretta) fosse slegata dalla nostra capacità di comprendere il
mondo, basterebbe poco per essere felici. Un bel po' di soldi
ottenuti senza troppa fatica magari, per diritto ereditario, o magari
percorrendo strade poco ortodosse, dense di pericoli e di violenza.
L'errore
spesso si annida nelle premesse.
Un'osservazione
molto acuta di un grande scrittore contemporaneo: Aldo Busi, recitava
in un suo libro pressapoco così: "i desideri non si comprano".
il denaro ci permette di esaudirli (a volte) ma non di crearli.
La
curiosità, la passione, tutto ciò che ci spinge all'azione
positiva, nasce dal nostro cuore, dal nostro cervello, dalla nostra
intelligenza.
E'
la cultura che può alimentarla. Conoscere, ci consente di poter
scegliere, di comprendere ciò che vogliamo fare, ciò che mangiamo,
ciò che respiriamo.
Ci
consente di impedire che qualcuno scelga per noi. Di apprezzare e
godere dei prodotti che potremo possedere e piano piano farci
preferire essere, anziché avere.
Farci
comprendere che se anche siamo adulti, e abbiamo ottenuto ciò che
desideravamo, c'è ancora moltissimo da imparare.
Sempre.
P.S.
https://www.goodreads.com/book/show/7312831-l-ospite-inquietante
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