lunedì 31 gennaio 2022

Serve saper programmare ?

A cosa serve saper programmare e soprattutto ha senso nell'epoca odierna, nella quale siamo circondati da migliaia di servizi online gratuiti e di software per fare praticamente qualsiasi cosa ?

Una domanda che mi pongo spesso, chiedendomi se la mia personale strategia formativa non sia influenzata dall'amore che ho sempre avuto per questa particolare attività: ideare,progettare e scrivere software.

Per la mia personale esperienza, nel campo informatico questa abilità è paragonabile forse a quella di sapere scrivere nella vita quotidiana.
Immaginiamoci per un istante di essere proiettati in un'epoca in cui l'analfabetismo era ampiamente diffuso. Non bisogna andare molto indietro nel tempo in Italia.
Chi non sapeva scrivere poteva affidarsi all'aiuto di qualche persona più dotta per poter scrivere o leggere una lettera.
Naturalmente ci si doveva fidare della correttezza e buona fede di chi giocava il ruolo di interprete.
Mi vengono in mente diverse situazioni, in racconti nei quali la lettera dell'amata veniva tradotta in mala fede da un interprete geloso e segretamente innamorato della scrivente.
L'analogia ha un nesso nei giorni nostri, nel momento in cui ci affidiamo con totale inconsapevolezza e buona fede, all'utilizzo dei software, per qualsiasi cosa appunto.
In una recente epoca culturale a noi più vicina, il problema forse era meno sentito dai più, visto che molte attività rimanevano dominio dei rapporti comunicativi diretti, cartacei in prevalenza.
Mi sembra evidente che oggi e ancora di più nel prossimo futuro, l'utilizzo del software nelle comunicazioni e nelle normali attività umane giocherà un ruolo sempre più prevalente.
Come possiamo pensare allora di affidare la nostra sicurezza, la nostra privacy, la nostra vita nelle mani di strumenti fuori dal nostro controllo, non solo diretto, ma anche fuori dal controllo delle autorità costituite, che dovrebbero proteggere la nostra sicurezza.

Come proteggerci in tempo da tutto ciò ?

CONOSCENDO, è la risposta che mi sono dato.


Rinunciando all'idea malsana e foriera di grandi sventure, di non voler riflettere, conoscere, poter gestire le proprie scelte mediante ragionamenti basati sulla consapevolezza e la conoscenza.


Di conseguenza, la conoscenza informatica, non dovrebbe riguardare esclusivamente l'utilizzo di applicazioni, senza conoscerne l'origine, la struttura, il senso ultimo nel suo utilizzo.
Quindi, sapere cosa contraddistingue un software proprietario, opaco verso il possibile controllo da parte di chi non fa parte dell'organizzazione del produttore, da un software libero o 'open source', trasparente, conoscibile, modificabile da chiunque.
E resistere un pochino alla tentazione di risolvere tutte le necessità quotidiane di trattamento di dati informatici, esclusivamente mediante sistemi già pronti all'uso, spesso poco trasparenti e sopratutto gestite da piattaforme online, esterne al nostro dispositivo informatico.

Saper scrivere qualche linea di codice, anche per risolvere semplici necessità quotidiane, rende possibile manipolare i propri dati in modo diretto, senza intermediari. Proprio come due persone che si scrivono senza l'intervento di un soggetto esterno che faccia da intermediario, complicandoci la vita.

Impariamo ad esempio ad utilizzare tecnologie semplici e già esistenti e diffuse, ad esempio la notazione "markdown", che ci consente di scrivere semplici file di testo e farli tradurre automaticamente in file leggibili, scritti secondo la sintassi HTML, il linguaggio standard delle pagine web. E avere così a disposizione bellissimi scritti impaginati in modo raffinato, senza passare dai word processor. Oppure organizzare i propri dati personali in un banca dati, da gestire in piena autonomia.

Il linguaggio di programmazione python consente tutto questo, ed è utilizzabile sia da un principiante sia da un professionista, nei compiti e nelle situazioni più disparate. Dalla raccolta e organizzazione dei propri dati su file di testo, a utilizzi raffinati come il "machine learning" l'apprendimento automatico dei software, ormai utilizzato spesso, nell'epoca delle applicazioni dell'Intelligenza Artificiale.

Quindi la risposta che do alla domanda iniziale è decisamente un si. Si, è estremamente utile oggi saper scrivere programmi, anche semplici e in piena autonomia. 

Non aver timore di acquisire una competenza che un tempo era riservata solo agli specialisti. 

Oggi non è più così. E' alla portata di tutti. 

Basta non essere pigri.

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