mercoledì 17 aprile 2013

Diario di un per corso

Insegnare, apprendere, mutare. Il corso del prof. Andreas Formiconi è partito con alcuni post dedicati soprattutto a colleghi e colleghe insegnanti che magari non hanno proprio una grande dimestichezza con gli strumenti più attuali del web.
Mi piace l'approccio fortemente costruttivista del conduttore.
Cerco di essere partecipe nel migliore dei modi,  cercando di portare a casa qualcosa di utile anch'io. Aprire un nuovo blog è un idea che alle prime mi sembrava un po' inutile per me, ma chissà forse dovrò ricredermi.

primo passo: ho scaricato e attivato il feed reader proposto. Funziona. Non so se lo userò spesso, intanto l'ho bloccato nel "launcher" a portata di mano.
Non avevo apprezzato molto la nuova interfaccia di Ubuntu, ma adesso ci sto prendendo gusto e abitudine. Come tutte le cose nuove, non sempre le si  accettano all'inizio.
E' corretto comunque rispettare i propri ritmi con le novità. altrimenti perchè mai sarei passato decisamente all'open source, ormai da tempo, per quanto riguarda la scelta degli strumenti informatici che utilizzo ?

Intanto Unity fa i capricci, dal launcher il programma rssowl non funziona. Ho creato un link sulla scrivania, fa lo stesso. Ho scelto un'icona con una stella gialla.
Intanto bloglines non vuole registrarmi dice che il nome esite già. Molto strano. Rinuncio questa volta preferisco lavorare in locale, potrò sempre mettere i feed sulla paittaforma Moodle che ho attivato a scuola.
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Dopo un assenza dovuto ad una settimana piuttosto impegnativa su più fronti, riapro i post e trovo diverse novità.
Ho la possibilità di utilizzare questo blog per assolvere gli inviti di partecipazione attiva della nuova comunità digitale che si sta formando attorno a questo 'per corso'.
Il primo effetto lo ha già ottenuto, mi chiedo perché mai diverso tempo fa ho aperto questo blog e come mai continuo a scriverci ogni tanto.
Nonostante non ne abbia fatto pubblicità e di conseguenza non abbia generato alcuno scambio vivo con nessuno.
Forse ora sospinto da i nuovi incontri modificherò abitudini e stili di scrittura.
Vedremo
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Unity è una schifezza, l'ho rimessa in soffitta.
Per chi non usa Linux e sono moltissimi, si tratta di una nuova interfaccia grafica l'apparenza e la funzionalità del Desktop o scrivania che dir si voglia per gli utilizzatori della distribuzione Ubuntu.
Cos' è una distribuzione ?
Linux è un software libero, anzi il software libero per eccellenza, visto che è un sistema operativo (i precisini direbbero un kernel di sistema operativo)
Diciamo in parole più semplici che essendo il frutto del lavoro e della creatività di una intera comunità di persone, si presenta diciamo come un prodotto componibile piuttosto che come una cosa che prendi così come è o non la prendi.
Qualcuno si è preso la briga di rendere le cose più semplici anche ai non smanettoni e a rendere la vita più comoda e veloce anche agli samnettoni o presunti tali.
Quindi ha fatto alcune scelte per noi e ce e presenta belle e pronte.
Allora che differenza fa direbbe qualcuno ?
La differenza c'e', si può scegliere fra centinaia di scelte, o scegliere di non scegliere e farsi tutto da soli. Insomma c'e' posto per tutti e per tutte le esigenze.
Ad un certo punto il creatore di Ubuntu, con una di queste scelte ha deciso che era il momento di proporre una nuova interfaccia uguale per i pc o per dispositivi mobili come i telefoni o i tablet.
Accattivante certamente ma non avevo nessuna voglia di cambiare abitudini. E' bastato qualche click su Internet, un paio di comandi, scaricare di nuovo ciò che era stato tolto ed ecco che il mio pc appariva di nuovo con l'interfaccia alla quale ero abituato.
Una cosa del genere non sarebbe mai potuta accadere con un software propietario. Si è completamente legati alle scelte del produttore.
Fra poco ad esempio XP non sarà più supportato, arrangiatevi o adeguatevi cari utenti.
Insomma viva la libertà anche se a volte ci costa qualche piccolo sacrificio: quello di vincere la prigrizia e le abitudini radicate.

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